Il ricorso proposto personalmente dall'imputato, senza l'assistenza di un difensore iscritto all'albo speciale della Corte di Cassazione, è inammissibile ai sensi dell'articolo 613 c.p.p., come riformulato dalla L. n. 103 del 2017. Tale disposizione, entrata in vigore il 3 agosto 2017, prevede a pena di inammissibilità che l'atto di ricorso, le memorie e i motivi nuovi siano sottoscritti da difensori iscritti nell'albo speciale della Corte di Cassazione. La Corte di Cassazione, Sezione Sesta Penale, ha pertanto dichiarato inammissibile il ricorso proposto personalmente dall'imputato, in assenza della sottoscrizione di un difensore abilitato, ai sensi dell'articolo 610 c.p.p., comma 5-bis, che richiama l'articolo 591 c.p.p., comma 1 lettera a), limitatamente al difetto di legittimazione. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle Ammende, determinata in Euro tremila. Tale principio di diritto, affermato dalla Corte di Cassazione, mira a garantire il rispetto delle norme processuali che disciplinano il ricorso in Cassazione, al fine di assicurare la corretta e uniforme applicazione della legge, nonché la tutela del diritto di difesa dell'imputato.