Cassazione penale Sez. III sentenza n. 41762 del 17 novembre 2021

ECLI:IT:CASS:2021:41762PEN

Massima

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Il provvedimento di divieto di accesso ai luoghi ove si svolgono manifestazioni sportive (c.d. DASPO) e l'obbligo di presentazione all'autorità di pubblica sicurezza possono essere legittimamente disposti dal Questore nei confronti di soggetti che abbiano tenuto condotte finalizzate alla partecipazione attiva ad episodi di violenza, minaccia o intimidazione, tali da porre in pericolo la sicurezza pubblica o creare turbative per l'ordine pubblico. Il giudice della convalida è tenuto a verificare la sussistenza dei presupposti di necessità e urgenza che hanno indotto il Questore all'adozione del provvedimento, la pericolosità concreta e attuale del soggetto, nonché la congruità della durata della misura, tenuto conto anche di eventuali precedenti DASPO a carico dell'interessato. La presunzione di pericolosità derivante dai precedenti DASPO ha carattere relativo, potendo l'interessato fornire prova contraria attivando il meccanismo di rimozione degli effetti della misura pregressa. Il giudice della convalida non è tenuto a motivare in ordine al divieto di accesso ai luoghi di svolgimento delle manifestazioni sportive, essendo tale provvedimento di natura esclusivamente amministrativa, mentre è chiamato a valutare compiutamente i fatti indicati dall'autorità di pubblica sicurezza al fine di verificare la riconducibilità delle condotte alle ipotesi previste dalla legge e la loro attribuibilità al soggetto, dando conto in motivazione del proprio convincimento in ordine alla pericolosità concreta e attuale del destinatario del provvedimento e alla congruità della durata della misura. Il diritto di difesa del destinatario del provvedimento è garantito dalla possibilità di depositare memorie e deduzioni entro il termine dilatorio di 48 ore dalla notifica del provvedimento del Questore, nonché di accedere agli atti presso l'autorità giudiziaria, previo nulla osta, ove non ostino esigenze di ordine e sicurezza pubblica, nonché di prevenzione e repressione della criminalità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARINI Luigi - Presidente

Dott. ROSI Elisabett - rel. Consigliere

Dott. SOCCI Angelo Matteo - Consigliere

Dott. CORBETTA Stefano - Consigliere

Dott. ANDRONIO Alessandro Mar - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS)
avverso l'ordinanza del 11/09/2020 del GIP TRIBUNALE di AGRIGENTO;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ELISABETTA ROSI;
lette le conclusioni del PG Dott. PICARDI ANTONIETTA, che ha chiesto il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza dell'11 settembre 2020 il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Agrigento ha convalidato il provvedimento impositivo emesso in data 5 settembre 2020 dal Questore di Agrigento a ca…

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