Cassazione penale Sez. II sentenza n. 49000 del 25 ottobre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:49000PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la legittimità di un provvedimento cautelare emesso dal tribunale del riesame, è tenuto a verificare esclusivamente la congruità e la logicità dell'apparato argomentativo utilizzato, senza poter sindacare direttamente gli elementi di fatto e gli apprezzamenti compiuti dal giudice di merito in ordine alla sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari, purché la motivazione sia adeguata, coerente ed esente da errori logici e giuridici. In particolare, il controllo di legittimità sulla motivazione delle ordinanze di riesame dei provvedimenti restrittivi della libertà personale è diretto a verificare, da un lato, la congruenza e la coordinazione logica dell'apparato argomentativo che collega gli indizi di colpevolezza al giudizio di probabile colpevolezza dell'indagato e, dall'altro, la valenza sintomatica degli indizi, senza poter sindacare il giudizio ricostruttivo del fatto e gli apprezzamenti del giudice di merito circa l'attendibilità delle fonti e la rilevanza e concludenza dei risultati del materiale probatorio. Inoltre, il requisito dell'attualità del pericolo di reiterazione del reato, introdotto nell'art. 274 c.p.p., lett. c), dalla L. n. 47 del 2015, non richiede la previsione di una specifica occasione per delinquere, ma una valutazione prognostica fondata su elementi concreti, idonei a dar conto della effettività del pericolo di concretizzazione dei rischi che la misura cautelare è chiamata a prevenire, senza che il decorso di un certo lasso di tempo tra il fatto e l'adozione della misura possa di per sé escludere tale attualità, in presenza di altri elementi idonei a fondare il giudizio in merito al concreto rischio di recidiva. Infine, l'adeguatezza della misura custodiale applicata può essere valutata dal giudice di merito sulla base di una complessiva disamina degli elementi di personalità dell'indagato, ivi compresi eventuali precedenti penali specifici e la lucida programmazione del reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Presidente

Dott. AGOSTINACCHIO Luigi - Consigliere

Dott. FILIPPINI Stefa - rel. Consigliere

Dott. PACILLI Giuseppina - Consigliere

Dott. SGADARI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 18/05/2017 del TRIB. LIBERTA' di ROMA;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dr. STEFANO FILIPPINI;
lette/sentite le conclusioni del PG Dr. ALFREDO POMPEO VIOLA che conclude per il rigetto dei ricorsi.
Udito il difensore avvocato (OMISSIS) del foro di Catania, in qualita' di sostituto processuale dell'avvocato (OMISSIS) del foro di LATINA in difesa di (OMISSIS) che si ripo…

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