Il reato di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe mediante la presentazione di false polizze di fideiussione bancaria è configurabile quando emergano gravi indizi di un accordo criminoso tra più soggetti, i quali, pur senza una rigida struttura organizzativa, dimostrino di aver agito in modo coordinato e continuativo per realizzare una pluralità di reati-fine, anche avvalendosi di mezzi di comunicazione e contatti con le vittime. In tali casi, la custodia cautelare in carcere può essere ritenuta misura adeguata ed idonea a fronteggiare il concreto pericolo di reiterazione dei reati, specie quando l'indagato abbia già dimostrato di proseguire nelle condotte delittuose nonostante il pendere di un altro procedimento penale a suo carico. Ciò in quanto la valutazione degli indizi di colpevolezza, ai fini dell'applicazione di misure cautelari, non richiede lo stesso grado di precisione e concordanza richiesto per il giudizio di merito, essendo sufficiente la sola gravità degli elementi indiziari, debitamente motivata dal giudice.