Cassazione penale Sez. V sentenza n. 33212 del 23 luglio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:33212PEN

Massima

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Il reato di violenza privata si configura quando l'agente, attraverso qualsiasi mezzo idoneo a comprimere la libertà di autodeterminazione e di azione della persona offesa, coarta la sua volontà, inducendola a fare, tollerare o omettere qualcosa contro la sua volontà. La nozione di violenza è ampia e ricomprende non solo la violenza fisica, ma anche quella morale o psichica, che si realizza mediante pressioni sulla volontà altrui, impedendone la libera determinazione. Pertanto, integra il reato di violenza privata la condotta di chi, con parole minacciose, impedisce alla vittima di allontanarsi liberamente, costringendola a subire la sua pretesa di discutere una determinata questione. Il reato di minaccia aggravata si configura anche nel semplice gesto di brandire un coltello durante un litigio, in assenza di spiegazioni alternative, in quanto tale comportamento è di per sé idoneo a incutere timore nella vittima. Il reato di tentate lesioni personali aggravate si realizza anche quando, pur non essendo state in grado le persone offese di riferire la sede in cui sarebbero state colpite, i colpi non siano andati a segno a causa della concitazione del momento, essendo sufficiente l'accertamento dell'elemento soggettivo del dolo intenzionale. La valutazione di attendibilità della persona offesa, soprattutto quando essa costituisce la principale o esclusiva fonte di prova, è una questione di fatto rimessa al giudice di merito, il cui apprezzamento non è sindacabile in sede di legittimità, salvo che non risulti affetto da manifeste contraddizioni o illogicità macroscopiche.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MICCOLI Grazia - Presidente

Dott. BELMONTE Maria Tere - rel. Consigliere

Dott. ROMANO Michele - Consigliere

Dott. TUDINO Alessandrina - Consigliere

Dott. BORRELLI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 02/03/2018 della CORTE APPELLO di PALERMO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa BELMONTE MARIA TERESA;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott.ssa PICARDI ANTONIETTA;
Il Proc. Gen. conclude per l'inammissibilita'.
udito il difensore.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza impugnata Corte di Appello di Palermo confermava…

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