Cassazione penale Sez. II sentenza n. 5671 del 5 febbraio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:5671PEN

Massima

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Il reato di associazione a delinquere, in quanto reato permanente, non si prescrive fino al momento della sua cessazione, che coincide con la pronuncia della sentenza di condanna, anche in assenza della contestuale lettura della motivazione. Il giudice di merito, nel valutare la concessione delle attenuanti generiche, non è tenuto ad esaminare tutti i parametri di cui all'art. 133 c.p., essendo sufficiente che specifichi a quale di essi ha inteso fare riferimento per giustificare il diniego, senza che ciò comporti un vizio di motivazione. Il sindacato di legittimità della Corte di Cassazione è limitato ai soli vizi di macroscopica evidenza della motivazione, senza poter procedere a una diversa valutazione del materiale probatorio, laddove le deduzioni del ricorrente non scalfiscano l'impostazione complessiva della decisione impugnata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. CAMMINO Matilde - Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. IASILLO Adriano - rel. Consigliere

Dott. ARIOLLI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

Sul ricorso proposto da:

Avvocato (OMISSIS), quale difensore di (OMISSIS) (n. il (OMISSIS)),

avverso la sentenza della Corte d'appello di Palermo, 4 Sezione penale, in data 24/05/2012;

Sentita la relazione della causa fatta, in pubblica udienza, dal ((omissis));

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale, dottor ((omissis)), il quale ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.

OSSERVA

Con sentenza del 20/05/2011, il Tribunale di Palermo dichi…

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