Il mutamento di destinazione d'uso di un immobile destinato esclusivamente a residenze turistico-alberghiere, ai sensi dell'art. 7, comma 6-bis, della legge regionale della Campania n. 19/2009, è consentito a condizione che la quota destinata ad edilizia residenziale sociale sia superiore al trentacinque per cento del volume esistente e nel rispetto di quanto stabilito dall'art. 5 della legge regionale n. 16/2000. Il richiamo operato dal comma 6-bis all'intero comma 6 del medesimo articolo comporta che il mutamento di destinazione d'uso sia ammesso solo per gli immobili destinati prevalentemente, e non esclusivamente, ad uffici e residenze o alloggi di servizio, in quanto il legislatore regionale ha inteso estendere a tale tipologia di immobili, nella sua interezza, il paradigma legislativo previsto nel comma 6, ivi compreso il requisito della "prevalenza" della destinazione originaria. Pertanto, non può trovare applicazione il combinato disposto dei commi 6 e 6-bis dell'art. 7 della legge regionale n. 19/2009 nel caso in cui la destinazione d'uso dell'immobile sia esclusiva e non prevalente, come nella fattispecie in esame. La scarsa chiarezza del testo legislativo di riferimento e il successivo intervento manipolativo del Legislatore regionale giustificano la integrale compensazione delle spese processuali tra le parti.