Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso proposto dalla Ditta Individuale Cerrato Igino avverso il provvedimento di annullamento in autotutela dei titoli edilizi rilasciati alla Società "Risanamento di Battipaglia" s.r.l. per la ricostruzione di un fabbricato, ha affermato il seguente principio di diritto: Il Comune può legittimamente annullare in autotutela i titoli edilizi successivi al permesso di costruire originario, qualora da essi emerga un progressivo ampliamento volumetrico e un incremento del numero di unità abitative rispetto all'assetto ricostruttivo definito nel permesso di costruire iniziale e nel Piano di Recupero approvato ai sensi della Legge n. 219/1981. Tale soluzione è confermata dalla giurisprudenza del Consiglio di Stato, secondo cui il Comune può considerare unitariamente l'intera vicenda edilizia e i titoli via via rilasciati, in quanto essi hanno tutti riguardo alla ricostruzione post-terremoto di un unico fabbricato, e dal loro complesso risulta l'ampliamento dell'edificio in violazione delle norme di legge e del Piano di Recupero. Pertanto, il provvedimento di annullamento in autotutela si giustifica in ragione della necessità di ripristinare la legalità violata attraverso il rilascio di una pluralità di titoli edilizi che hanno realizzato un risultato non consentito. Ciò anche qualora il ricorrente sia proprietario di una sola unità immobiliare all'interno dell'edificio, in quanto l'annullamento riguarda l'intero fabbricato condominiale, di cui il ricorrente è comunque partecipe, e la demolizione può essere efficacemente eseguita solo ricomprendendo l'intero stabile.