L'autenticazione di una firma da parte del notaio costituisce un atto pubblico autonomo e distinto rispetto all'atto sul quale la firma è apposta. Il falso ideologico commesso dal notaio nell'autenticazione della firma realizza il reato di falso in atto pubblico ai sensi dell'art. 479 c.p., a prescindere dalla validità o meno dell'atto sottostante la cui firma è stata autenticata. L'attestazione notarile deve contenere, anche solo implicitamente, la circostanza che la sottoscrizione sia avvenuta alla presenza del notaio e che questi si sia accertato dell'identità del sottoscrittore, ai sensi dell'art. 72 della legge notarile e dell'art. 1 della L. 2333/76. Pertanto, il notaio che attesti falsamente tali circostanze realizza il reato di falso in atto pubblico, a prescindere dalla natura amministrativa o meno dell'atto sul quale è apposta l'autentica. La qualificazione giuridica del fatto come falso in atto pubblico ex art. 479 c.p. è corretta, in quanto l'autenticazione notarile costituisce un atto pubblico autonomo rispetto all'atto sottostante, la cui validità o invalidità è irrilevante ai fini della configurabilità del reato.