Cassazione penale Sez. V sentenza n. 24050 del 9 giugno 2016

ECLI:IT:CASS:2016:24050PEN

Massima

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Il giudice di pace, nell'accertare la propria incompetenza per territorio in relazione a un reato di diffamazione, deve rimettere gli atti al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale competente, senza che tale provvedimento possa essere qualificato come abnorme e impugnabile direttamente in Cassazione. Infatti, la mera regressione del procedimento a seguito della declaratoria di incompetenza non determina di per sé una stasi del processo, in quanto il Pubblico Ministero può agevolmente ottemperare all'adempimento richiesto senza particolari conseguenze sulla sorte del processo. L'abnormità funzionale, riscontrabile nel caso di stasi del processo e di impossibilità di proseguirlo, va limitata all'ipotesi in cui il provvedimento giudiziario imponga al pubblico ministero un adempimento che concretizzi un atto nullo rilevabile nel corso futuro del procedimento o del processo. Negli altri casi, il Pubblico Ministero è tenuto ad osservare i provvedimenti emessi dal giudice, senza poter ricorrere per cassazione lamentando la regressione del procedimento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZAZA Carlo - Presidente

Dott. SCARLINI Enrico V. - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - rel. Consigliere

Dott. AMATORE Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI BOLZANO;
nei confronti di:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 82/2013 GIUDICE DI PACE di BOLZANO, del 27/11/2014;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 18/04/2016 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIUSEPPE DE MARZO;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. FILIPPI Paola, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza …

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