Cassazione penale Sez. I sentenza n. 19701 del 17 maggio 2024

ECLI:IT:CASS:2024:19701PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il reato di minaccia aggravata è configurabile quando, in occasione di un interrogatorio di polizia giudiziaria, gli imputati, presentatisi rispettivamente come difensore e praticante avvocato, minacciano l'ufficiale di polizia giudiziaria affermando che "gli avrebbero fatto passare i guai giudiziari" e, prima di congedarsi, chiedono ai militari presenti chi fosse il maresciallo in modo "da poterlo ricordare bene in volto". Tali condotte, valutate nel loro complesso, integrano gli elementi costitutivi del reato di minaccia aggravata di cui agli artt. 612, comma secondo, e 339 cod. pen., in quanto espressione di un atteggiamento intimidatorio e minaccioso, anche se manifestato all'interno di una caserma della Guardia di Finanza e in presenza di altri militari. La circostanza che il maresciallo abbia tenuto un comportamento conciliante non esclude la configurabilità del reato, atteso che la nozione di minaccia elaborata dalla giurisprudenza di legittimità non richiede necessariamente l'uso di espressioni esplicite, ma è integrata anche da condotte che, valutate nel loro contesto, risultino idonee a incutere timore nell'animo della persona offesa. Inoltre, il fatto che gli imputati siano stati assolti dal reato di falso originariamente contestato non vale quale indicatore di mendacio dei testi di polizia giudiziaria, né di un intento persecutorio che, comunque, non legittimerebbe la condotta minatoria posta in essere. Infine, la mera prospettazione di una diversa e più adeguata valutazione delle risultanze processuali non è sufficiente a integrare il vizio di motivazione denunciabile in sede di legittimità, essendo necessario che la ricostruzione alternativa prospettata dalla difesa sia inconfutabile e non rappresentativa soltanto di un'ipotesi alternativa a quella ritenuta nella sentenza impugnata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta da:

Dott. ROCCHI Giacomo - Presidente

Dott. CURAMI Micaela Serena - Consigliere

Dott. TOSCANI Eva - Relatore

Dott. GALATI Vincenzo - Consigliere

Dott. RENOLDI Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
Ri.Do., nato a M il (omissis),
Ri.Lu., nato a C il (omissis);
avverso la sentenza del 09/06/2022 della CORTE APPELLO di REGGIO CALABRIA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere EVA TOSCANI;
udito il Sostituto Procuratore generale, GIANLUIGI PRATOLA, che ha concluso chiedendo l'inammissibilità del ricorso.
Udito il difensore:
l'avvocato ST.GE. del foro di SALERNO in difesa di Ri.Lu., anche in sostituzione, con delega orale, dell'avvocato CO.GI. del foro di ROMA, difensore di ufficio di Ri.D…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.