La partecipazione all'associazione mafiosa di stampo 'ndranghetista si configura quando l'indagato si trovi in rapporto di stabile e organica compenetrazione con il tessuto organizzativo del sodalizio, tale da implicare un ruolo dinamico e funzionale nell'esplicazione del quale egli "prende parte" al fenomeno associativo, rimanendo a disposizione dell'ente per il perseguimento dei comuni fini criminosi. Ai fini della sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza, il giudice deve valutare globalmente gli elementi indiziari, coordinandoli secondo logica comune, senza che sia sufficiente una valutazione separata dei singoli dati probatori, anche se suscettibili di spiegazioni alternative. La presunzione di adeguatezza della custodia cautelare in carcere, prevista dall'articolo 275 comma 3 c.p.p., può essere superata solo in presenza di elementi idonei a contrastare tale presunzione, non essendo sufficienti i semplici dati dell'incensuratezza e dell'attività lavorativa dell'indagato. Gli atti e i documenti acquisiti dal pubblico ministero ai sensi degli articoli 117 e 371 c.p.p., provenienti da indagini preliminari relative a differenti procedimenti penali, rientrano nella nozione di "gravi indizi di colpevolezza" ai sensi dell'articolo 273 c.p.p. e possono essere legittimamente utilizzati ai fini dell'applicazione di misure cautelari personali.