Il ruolo di promotore e organizzatore di un'associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati di truffa mediante accessi abusivi a sistemi informatici di home banking e utilizzo indebito di carte di credito, si configura in capo a colui che, oltre a partecipare attivamente alle attività illecite del sodalizio, svolge un ruolo direttivo e risolutivo nella vita del gruppo criminale, reclutando un numero elevato di soggetti disposti a prestare il proprio nome per l'attivazione di carte prepagate da utilizzare per scopi delittuosi. Tale condotta, caratterizzata dalla continuità e stabilità dei rapporti tra i partecipi, dalla ripartizione dei ruoli e dalla reiterazione delle condotte, integra gli elementi costitutivi del reato associativo, anche in assenza di un'organizzazione gerarchica formalizzata, essendo sufficiente l'esistenza di un programma criminoso condiviso. Il trattamento sanzionatorio per il reato associativo può essere contenuto nel minimo edittale, in considerazione della gravità del fatto e del ruolo rivestito dall'imputato, senza che ciò comporti necessariamente il riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche, la cui esclusione può essere legittimamente fondata sull'apprezzamento di un solo dato negativo, oggettivo o soggettivo, ritenuto prevalente. L'aggravante della transnazionalità, prevista dalla Legge n. 146 del 2006, art. 4, si applica quando il gruppo criminale organizzato abbia proiezione transfrontaliera, diversa e ulteriore rispetto all'associazione per delinquere, e il contributo dell'imputato sia riferibile a tale contesto.