Cassazione civile Sez. III sentenza n. 22615 del 11 dicembre 2012

ECLI:IT:CASS:2012:22615CIV

Massima

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Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella valutazione delle prove e nell'accertamento dei fatti, senza essere tenuto a confutare espressamente tutte le tesi e gli elementi istruttori non accolti, purché la motivazione risulti logica e coerente. Il giudizio di legittimità della Corte di Cassazione non può sostituirsi a quello di merito, né riesaminare nel dettaglio l'intera vicenda processuale, ma si limita al controllo della correttezza giuridica e della coerenza logico-formale delle argomentazioni svolte dal giudice del merito, il quale ha il compito esclusivo di individuare le fonti del proprio convincimento, di assumere e valutare le prove, di controllarne l'attendibilità e la concludenza, e di dare prevalenza all'uno o all'altro dei mezzi di prova acquisiti, salvo i casi tassativamente previsti dalla legge. Pertanto, la deduzione di un vizio di motivazione non consente di sottoporre alla Corte di Cassazione una lettura dell'asserto probatorio diversa da quella operata dal giudice del merito, né di sollecitare un nuovo giudizio di merito, in contrasto con i limiti istituzionali del giudizio di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA CIVILE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SEGRETO Antonio - Presidente

Dott. AMENDOLA Adelaide - Consigliere

Dott. GIACALONE Giovanni - Consigliere

Dott. SCARANO ((omissis)) - rel. Consigliere

Dott. D'AMICO Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso 10409/2007 proposto da:

(OMISSIS), elettivamente domiciliato in ROMA presso la CANCELLERIA DELLA CORTE DI CASSAZIONE, rappresentato e difeso dall'avvocato (OMISSIS) con studio in (OMISSIS) giusta delega in atti;

- ricorrente -

contro

(OMISSIS), (OMISSIS) S.R.L.;

- intimati -

avverso la sentenza n. 306/2006 del TRIBUNALE di TARANTO, depositata il 03/02/2006, R.G.N. 3153/2003;

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