Cassazione penale Sez. V sentenza n. 15150 del 12 aprile 2016

ECLI:IT:CASS:2016:15150PEN

Massima

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Il reato di ingiuria, consistente nell'offesa all'onore e al decoro di una persona mediante l'attribuzione di qualità disonorevoli o la propalazione di fatti ritenuti disonorevoli, integra un illecito penale che cagiona un danno morale al soggetto passivo, il quale non deve fornire specifica prova di tale pregiudizio, essendo questo insito nella natura stessa del reato. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza e la gravità dell'offesa, deve tenere conto di tutti gli elementi di fatto emersi nel processo, quali le espressioni utilizzate, il contesto in cui sono state pronunciate, il rapporto tra le parti e le circostanze concrete del caso, senza che sia necessaria un'analitica motivazione sulla quantificazione del danno morale, essendo questa rimessa alla sua valutazione equitativa. La rinnovazione dell'istruttoria dibattimentale in sede di appello, pur avendo carattere eccezionale, può essere disposta dal giudice qualora ritenga di non poter decidere allo stato degli atti, dovendo in tal caso dare conto delle ragioni di tale scelta; viceversa, il mancato accoglimento dell'istanza di rinnovazione può essere sorretto anche da una motivazione implicita nella struttura argomentativa posta a base della pronuncia di merito, che evidenzi la sussistenza di elementi sufficienti per una valutazione sulla responsabilità. Infine, la compensazione delle spese processuali tra le parti è legittima quando, come nel caso di specie, l'appello principale dell'imputato e quello incidentale della parte civile siano stati entrambi rigettati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo G. - Presidente

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott. FIDANZIA Andr - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 7/2014 TRIBUNALE di CATANZARO, del 18/03/2015;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 21/01/2016 la relazione fatta dal Consigliere Dott. FIDANZIA ANDREA;
Il Procuratore Generale della Corte di Cassazione, Dott. BIRITTERI Luigi, ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza emessa in data 18 marzo 2015 il Tribunale di Catanzaro, in funzione di Giudice di appello,…

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