Tribunale Amministrativo Regionale Campania - Napoli sentenza n. 5956 del 2019

ECLI:IT:TARNA:2019:5956SENT

Massima

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Il Tribunale Amministrativo Regionale, nel respingere il ricorso proposto dalla ricorrente avverso l'annullamento in autotutela del permesso di costruire in sanatoria, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. In determinate ipotesi, l'interesse pubblico all'eliminazione dell'atto illegittimo è da considerarsi "in re ipsa", come nel caso di intervento in autotutela a fronte della falsa, infedele, erronea o inesatta rappresentazione, dolosa o colposa, della realtà da parte dell'interessato, risultata rilevante o decisiva ai fini dell'adozione del provvedimento ampliativo inciso. In tali casi, l'Amministrazione non è tenuta a una motivazione particolarmente pregnante sull'interesse pubblico attuale e concreto alla rimozione dell'atto, essendo sufficiente il richiamo alle pertinenti circostanze di fatto e alle disposizioni di tutela violate. 2. L'affidamento del privato alla stabilizzazione del rapporto giuridico in conformità del titolo in sanatoria è recessivo al cospetto degli interessi pubblici di valore preminente, come quello all'ordinato assetto del territorio. Ciò vale anche quando sia trascorso molto tempo tra il rilascio del titolo edilizio e il suo ritiro, in quanto l'affidamento del privato che abbia inizialmente edificato "sine titulo" è da considerarsi fievole "ab origine". 3. Quando il vizio che inficia l'atto amministrativo è significativamente grave, in quanto implica la violazione di regole e principi posti a presidio di beni di particolare rilevanza, come l'ordinato assetto del territorio, il potere di autotutela si caratterizza per una più intensa considerazione dell'interesse pubblico al ritiro rispetto a quello al mantenimento in vita del provvedimento di primo grado, con la conseguenza che il giudizio di prevalenza del primo sul secondo richiede una motivazione meno pregnante. 4. L'art. 38 del D.P.R. n. 380/2001, che prevede una ipotesi di sanatoria mediante pagamento di una sanzione pecuniaria per le ipotesi di annullamento del permesso di costruire, non trova applicazione nel caso in cui le opere siano state realizzate "ab initio sine titulo", rilasciato solo successivamente in sanatoria e annullato in sede giurisdizionale, in quanto difettano i presupposti per la tutela dell'affidamento dell'istante. 5. L'ordinanza di demolizione, in quanto atto dovuto e dal contenuto rigidamente vincolato, presuppone un mero accertamento tecnico sulla consistenza delle opere realizzate e sul carattere abusivo delle medesime, senza che sia necessaria la previa comunicazione di avvio del procedimento. Inoltre, la mancata comunicazione di avvio del procedimento, ove anche ritenuta dovuta, non ha effetti invalidanti, laddove emerga che il contenuto del provvedimento finale non potrebbe essere diverso da quello in concreto adottato. 6. La domanda risarcitoria proposta nei confronti della P.A. per i danni subiti dal privato che abbia fatto incolpevole affidamento su un provvedimento ampliativo illegittimo rientra nella giurisdizione ordinaria, non trattandosi di una lesione dell'interesse legittimo pretensivo del danneggiato, ma di una lesione della sua integrità patrimoniale ex art. 2043 c.c.

Sentenza completa

Pubblicato il 16/12/2019

N. 05956/2019 REG.PROV.COLL.

N. 00139/2015 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania

(Sezione Ottava)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 139 del 2015, proposto da
((omissis)), rappresentata e difesa dall'avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

Comune di Casal di Principe in persona del Sindaco pro tempore, rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

per l'annullamento,

previa sospensione,

del provvedimento del Comune di Casal di Principe n. 12654 del 28/10/14 recante l'annullamento del permesso di costruire in sanatoria n.140/2008;

dell’ordinanza di demolizione n. 46/2014;

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