Cassazione penale Sez. I sentenza n. 15162 del 8 aprile 2009

ECLI:IT:CASS:2009:15162PEN

Massima

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Il metodo mafioso, ai fini dell'integrazione del reato di associazione di tipo mafioso di cui all'art. 416-bis c.p., richiede la prova concreta dell'utilizzo della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva per il perseguimento delle finalità proprie dell'associazione, non essendo sufficiente la mera appartenenza degli indagati a un sodalizio mafioso o il loro coinvolgimento in attività imprenditoriali. L'accertamento di tali modalità di realizzazione del metodo mafioso deve essere adeguatamente motivato, non potendosi desumere automaticamente dalla sola posizione di rilievo degli indagati nell'ambito dell'organizzazione criminale o dal loro coinvolgimento in operazioni economiche, ove non emergano gli specifici elementi fattuali dimostrativi dell'effettiva esplicazione del metodo mafioso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SILVESTRI Giovanni - Presidente

Dott. CORRADINI Grazia - Consigliere

Dott. ZAMPETTI Umberto - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

Dott. BARBARISI Maurizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) AL. GI. N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 06/10/2008 TRIB. LIBERTA' di REGGIO CALABRIA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CAPOZZI RAFFAELE;

sentite le conclusioni del P.G. Dr. Di Casola Carlo che ha concluso per il rigetto del ricorso.

FATTO E DIRITTO

Con ordinanza del 2-6 ottobre 2008, il Tribunale di Reggio Calabria ha rigettato l'istanza di riesame, proposta da AL. Gi. avve…

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