Cassazione penale Sez. III sentenza n. 21897 del 22 maggio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:21897PEN

Massima

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Il possesso e la condivisione consapevole di materiale pedopornografico attraverso programmi di file-sharing integrano il reato di divulgazione di cui all'art. 600-ter c.p., a prescindere dall'effettiva conoscenza da parte dell'agente della possibilità di condivisione automatica del materiale scaricato. L'elemento soggettivo del reato è integrato dalla volontà di detenere e diffondere il materiale illecito, desumibile dalla quantità e dalle modalità di acquisizione e condivisione dello stesso, nonché dalle dichiarazioni dell'imputato. Nell'applicazione della pena, il giudice deve valutare tutti gli indici di cui all'art. 133 c.p., senza limitarsi alla sola incensuratezza dell'imputato, potendo ritenere adeguata anche una pena severa in considerazione della gravità dei fatti, del numero di file diffusi e delle modalità della condotta.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SQUASSONI Claudia - Presidente

Dott. FRANCO Amedeo - Consigliere

Dott. RAMACCI Luca - Consigliere

Dott. ROSI Elisabetta - rel. Consigliere

Dott. GRAZIOSI Chiara - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 2346/2011 CORTE APPELLO di GENOVA, del 07/12/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 15/01/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ELISABETTA ROSI;

Udito il Procuratore Generale in persona4el Dott. Aldo Policastro, che ha concluso per l'inammissibilita';

Udito il difensore Avv. in sostituzione dell'Avv. (OMISSIS) (Ndr: testo originale non comprensibile), c…

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