Il Consiglio di Stato, in sede giurisdizionale, ha affermato il seguente principio di diritto: La proroga legale delle concessioni demaniali marittime con finalità turistico-ricreative prevista dall'art. 1, comma 18, del d.l. 30 dicembre 2009, n. 194, non si applica alle concessioni di servizi collegati alla balneazione e alla tutela ambientale di aree demaniali marittime, qualora il litorale marittimo sia incluso in una riserva naturale statale e la sua gestione non sia stata affidata all'amministrazione comunale, a differenza del retrostante sistema dunale. In tali casi, la continuità della gestione del servizio può essere assicurata mediante ordinanze sindacali di provvisorio affidamento, senza che ciò comporti il riconoscimento del diritto alla proroga legale della concessione. Inoltre, l'art. 3, comma 2, della legge 5 agosto 2022, n. 118, che estende fino al 31 dicembre 2023 i rapporti aventi ad oggetto la gestione di strutture turistico-ricreative e sportive in aree ricadenti nel demanio marittimo, non trova applicazione quando il rinnovo del rapporto concessorio non avviene mediante procedura selettiva con adeguate garanzie di imparzialità e pubblicità, ma in forza di reiterate ordinanze sindacali di provvisorio affidamento del servizio.