Cassazione penale Sez. V sentenza n. 20750 del 1 giugno 2010

ECLI:IT:CASS:2010:20750PEN

Massima

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La massima giuridica che può essere estratta dalla sentenza è la seguente: La parte offesa costituita parte civile non è legittimata a proporre appello, né agli effetti penali né agli effetti civili, avverso la sentenza di assoluzione del giudice di pace per il reato di ingiuria semplice, sanzionato con la sola pena pecuniaria, essendo ammesso unicamente il ricorso per cassazione. Tale principio, valido per le impugnazioni proposte prima dell'entrata in vigore della Legge n. 46 del 2006, trova applicazione anche successivamente, in quanto la riforma ha eliminato la limitazione dei mezzi di impugnazione della parte civile ai soli "mezzi previsti per il PM", riconoscendole il potere di appellare la sentenza di proscioglimento agli effetti civili. Pertanto, il giudice di legittimità, nell'ambito dei poteri attribuitigli dall'art. 620 c.p.p., lett. l), deve annullare senza rinvio la sentenza di secondo grado pronunciata erroneamente dal giudice di appello, riqualificando l'originario gravame come ricorso per cassazione. Inoltre, la causa di non punibilità della provocazione, prevista dall'art. 599 c.p., è ritenuta integrata dalla giurisprudenza in presenza di comportamenti contrari alle regole del vivere civile, come nel caso in cui la persona offesa abbia apostrofato l'imputata in modo inopportuno e potenzialmente lesivo dei suoi diritti, mentre questa ha reagito con parole offensive, essendo tale reazione proporzionata all'ingiusta provocazione subita.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMBROSINI Giangiulio - Presidente

Dott. CARROZZA Arturo - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) DE. NI. , N. IL (OMESSO), parte civile;

nel procedimento contro:

CH. AN. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 23/2006 TRIBUNALE di FIRENZE, del 27/06/2008;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 13/04/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARIA VESSICHELLI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. D'Angelo, che ha concluso per la conversione appello.

FATTO E DIRITTO

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