Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 23216 del 27 maggio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:23216PEN

Massima

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Il reato di maltrattamenti in famiglia si configura quando la condotta abituale e sistematica di violenza fisica e psicologica, anche se non necessariamente caratterizzata da episodi di particolare gravità, crea un contesto di sofferenza e sopraffazione tale da compromettere in modo significativo la serenità e la dignità della vittima. L'abitualità della condotta può essere desunta anche da un numero limitato di episodi violenti, purché inseriti in un contesto di prevaricazione e sopraffazione che si protrae nel tempo, come dimostrato da referti medici, testimonianze e altri elementi di prova. L'aggravante dell'aver approfittato di circostanze di tempo e di luogo che rendono difficile la difesa della persona offesa, come l'orario notturno nell'abitazione familiare, integra una condizione di maggiore vulnerabilità della vittima che accentua la gravità della condotta. Nella determinazione della pena, il giudice deve valutare la reiterazione di precedenti episodi di violenza, la particolare efferatezza delle condotte e l'assenza di elementi positivi rilevanti nel comportamento processuale dell'imputato, ai fini del diniego delle attenuanti generiche.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Presidente

Dott. AGLIASTRO Mirella - Consigliere

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - rel. Consigliere

Dott. APRILE Ercole - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 04/04/2018 della CORTE APPELLO di REGGIO CALABRIA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. CAPOZZI ANGELO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. ANIELLO ROBERTO, che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
udito il difensore avvocato (OMISSIS) del foro ROMA quale sostituto processuale dell'avvocato (O…

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