La circostanza aggravante di cui all'art. 576, comma 1, n. 5-bis c.p. è configurabile non solo quando il fatto di reato sia commesso nei confronti di un ufficiale o agente di polizia giudiziaria o di pubblica sicurezza nell'atto di svolgimento delle proprie funzioni o del servizio, ma anche quando il fatto sia stato commesso a causa dell'adempimento di tali funzioni o del servizio, a prescindere dal fatto che al momento del reato l'agente non si trovi in servizio. Pertanto, l'aggravante è applicabile anche quando il reato sia commesso nei confronti di un agente di polizia municipale, in quanto tale figura riveste la qualifica di ufficiale o agente di polizia giudiziaria ai sensi degli artt. 55 e 57 c.p.p., a prescindere dallo svolgimento di una specifica attività di polizia giudiziaria al momento del fatto, essendo sufficiente che l'aggressione trovi la sua ragion d'essere in un precedente atto di servizio compiuto dall'agente, anche se in un momento diverso e remoto rispetto alla condotta criminosa. In tali casi, la polizia giudiziaria procede legittimamente all'arresto in flagranza, essendo configurabile l'aggravante di cui all'art. 576, comma 1, n. 5-bis c.p., e il giudice della convalida deve valutare la sussistenza degli elementi che legittimavano l'adozione del provvedimento, senza tenere conto di elementi non conosciuti o non conoscibili dalla polizia al momento dell'arresto.