La cessazione della materia del contendere comporta la dichiarazione di improcedibilità del ricorso, con conseguente condanna dell'amministrazione al pagamento delle spese di giudizio in favore del ricorrente. Ciò in quanto, a seguito dell'abrogazione della norma regionale che aveva legittimato l'adozione del provvedimento impugnato, è venuto meno l'oggetto della controversia, rendendo superflua ogni ulteriore attività istruttoria e decisoria. Il giudice amministrativo, in tali casi, è tenuto a dichiarare la cessazione della materia del contendere, con conseguente condanna dell'amministrazione alle spese di giudizio, in applicazione del principio di soccombenza virtuale e in considerazione della prognosi di fondatezza del ricorso, già emersa in sede cautelare. La pronuncia di cessazione della materia del contendere consente di definire la controversia in modo semplificato, ai sensi dell'art. 60 del codice del processo amministrativo, senza necessità di ulteriore istruzione, in ragione della superfluità di ogni ulteriore attività processuale.