La revoca dell'autorizzazione all'occupazione di suolo pubblico e all'esercizio dell'attività di somministrazione di alimenti e bevande è legittima quando il titolare ha reiteratamente violato le prescrizioni e le condizioni imposte nell'atto autorizzativo, realizzando opere edilizie abusive e non rispettando i termini per l'esecuzione dei lavori autorizzati. L'amministrazione, in presenza di tali gravi e reiterate violazioni, può legittimamente esercitare il potere di autotutela, revocando le autorizzazioni precedentemente rilasciate, senza che ciò comporti alcun obbligo di indennizzo a favore del titolare. La soppressione del posteggio isolato a carattere permanente, conseguente alla revoca dell'autorizzazione all'occupazione del suolo pubblico, determina la sopravvenuta carenza di interesse del titolare all'impugnazione di tale provvedimento, rendendo il relativo ricorso improcedibile. Parimenti, la carenza di interesse del titolare esclude la possibilità di configurare un atto illecito dell'amministrazione ai sensi dell'art. 2043 c.c. e, di conseguenza, la fondatezza della domanda risarcitoria.