La concessione edilizia in sanatoria rilasciata dal Comune in assenza del necessario "motivato accertamento" tecnico-amministrativo previsto dall'art. 9, commi 2 e 4, della legge n. 47/1985, per opere realizzate in zona sottoposta a vincolo paesaggistico o ambientale, deve essere annullata, in quanto il Comune non ha proceduto alla dovuta istruttoria per verificare la possibilità di ripristino dei luoghi o l'applicazione della sanzione pecuniaria, come prescritto dalla normativa. Ciò anche qualora la domanda di condono sia stata presentata ai sensi dell'art. 32 della legge n. 326/2003, in quanto tale disciplina speciale non esclude l'applicazione delle procedure sanzionatorie previste dalla legge n. 47/1985 per gli interventi edilizi abusivi realizzati in zone vincolate. Il rilascio della concessione edilizia in sanatoria in assenza del prescritto "motivato accertamento" tecnico-amministrativo, senza considerare neppure le modifiche suggerite dalla consulenza tecnica della parte interessata per evitare la riduzione in pristino, integra un vizio di legittimità che comporta l'annullamento del provvedimento, fatti salvi gli ulteriori legittimi provvedimenti che l'Amministrazione comunale è tenuta ad adottare.