Cassazione penale Sez. VI ordinanza n. 21324 del 14 maggio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:21324PEN

Massima

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Il ricorso straordinario in Cassazione è inammissibile quando: 1) Pur essendo formalmente qualificato come ricorso ex art. 625-bis c.p.p., non contiene alcun riferimento a un errore di fatto della decisione impugnata, ma si limita a doglianze sulla determinazione della pena, che non rientrano tra i motivi di ricorso straordinario. 2) È proposto con atto non sottoscritto da un difensore abilitato, in violazione dell'art. 613, comma 1, c.p.p. vigente al momento della proposizione dell'impugnazione, che richiede la firma di un difensore. In tali casi, la Corte di Cassazione dichiara l'inammissibilità del ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della cassa delle ammende, valutate le ragioni della inammissibilità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAOLONI Giacomo - Presidente

Dott. CRISCUOLO Anna - Consigliere

Dott. DI STEFANO Pierlui - rel. Consigliere

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 25/05/2017 della CORTE DI CASSAZIONE di ROMA;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott. DI STEFANO PIERLUIGI.
MOTIVI DELLA DECISIONE
(OMISSIS) propone ricorso straordinario con atto a propria firma avverso la sentenza di questa Corte 46985/2017 che rigettava il suo ricorso avverso la sentenza di condanna ad anni tre e mesi sei di reclusione per un tentativo di estorsione. Si duole sostanzialmente della determinazione della pena.

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