Il provvedimento di diniego del permesso di soggiorno per lavoro subordinato, adottato senza il previo preavviso di rigetto di cui all'art. 10-bis della legge n. 241/1990, è illegittimo, in quanto priva il richiedente della possibilità di far valere tempestivamente le proprie ragioni, anche in ordine all'ottemperanza al decreto di espulsione e all'ottenimento dell'autorizzazione al reingresso, la cui disciplina è stata peraltro successivamente modificata dalla direttiva europea sui rimpatri e dalla relativa normativa di recepimento, che prevede la possibilità di revocare il divieto di reingresso qualora l'interessato fornisca la prova di aver lasciato il territorio nazionale entro il termine assegnato per l'esecuzione volontaria dell'espulsione. Pertanto, l'amministrazione è tenuta a rinnovare il procedimento, comunicando previamente all'interessato il preavviso di rigetto, al fine di consentirgli di presentare le proprie deduzioni e documentazione a sostegno della propria istanza.