L'occupazione sine titulo di un bene immobile da parte della pubblica amministrazione, in assenza di un valido ed efficace provvedimento di esproprio o dichiarativo della pubblica utilità, non determina alcun effetto acquisitivo della proprietà in capo all'amministrazione, ma configura un illecito civile fonte dell'obbligo di restituzione del bene e di risarcimento del danno in favore del proprietario. In tale ipotesi, il proprietario conserva la titolarità del diritto dominicale e può agire per ottenere la restituzione del bene e il risarcimento del danno subito per la mancata disponibilità dello stesso, salva la possibilità per l'amministrazione di avviare il procedimento di acquisizione sanante previsto dall'art. 42-bis del d.P.R. n. 327/2001, con il riconoscimento al proprietario dell'indennizzo per il pregiudizio patrimoniale e non patrimoniale. Il diritto al risarcimento del danno per il mancato godimento del bene è soggetto al termine di prescrizione quinquennale di cui all'art. 2947 c.c., decorrente dalla data di occupazione sine titulo e interrotto dagli atti interruttivi tempestivamente posti in essere dal proprietario. Nell'ipotesi di mancata adozione del provvedimento di acquisizione sanante, l'amministrazione è tenuta a restituire il bene al proprietario, previa rimessione in pristino dello stato dei luoghi a proprie spese.