La notifica del decreto di citazione a giudizio davanti alla Corte di appello effettuata erroneamente all'avvocato diverso dal difensore di fiducia tempestivamente nominato dall'imputato integra una nullità assoluta, in quanto lede il diritto dell'imputato di avere un difensore di sua scelta, riconosciuto dall'articolo 6, comma 3, lettera c) della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo. Tale nullità non viene sanata dalla presenza in udienza di un sostituto nominato ai sensi dell'articolo 97, comma 4, del codice di procedura penale, poiché il diritto dell'imputato di essere assistito dal proprio difensore di fiducia rimane comunque leso. La mancata notifica al difensore di fiducia dell'imputato dell'udienza davanti alla Corte di appello costituisce, pertanto, una violazione del diritto di difesa che comporta l'annullamento della sentenza impugnata e il rinvio del processo ad altra Corte di appello, affinché l'imputato possa essere giudicato nel rispetto del suo diritto di essere assistito dal difensore di sua scelta.