Cassazione penale Sez. II sentenza n. 17419 del 23 aprile 2009

ECLI:IT:CASS:2009:17419PEN

Massima

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Il possesso di beni di provenienza illecita, in assenza di giustificazioni plausibili da parte del detentore, integra il reato di ricettazione o riciclaggio, a prescindere dall'originario acquisto in buona fede. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza dell'elemento soggettivo del reato, può desumere la conoscenza della provenienza illecita del bene da circostanze oggettive, come la presenza di documenti o segni distintivi che avrebbero dovuto indurre il possessore a dubitare della legittima provenienza. L'onere di fornire una giustificazione credibile circa l'acquisto e il possesso del bene grava sull'imputato, la cui mancata prova comporta la configurabilità del reato di ricettazione o riciclaggio, anche in assenza di una prova diretta della sua consapevolezza della provenienza delittuosa. Il giudice di merito ha ampia discrezionalità nella valutazione degli elementi di fatto, purché la motivazione sia logica e coerente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASUCCI Giuliano - Presidente

Dott. MONASTERO Francesco - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. CAMPANILE Pietro - Consigliere

Dott. ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

DE. BI. An. , nato a (OMESSO) il (OMESSO);

Avverso la sentenza 5.12.2003 della Corte d'Appello di Roma;

Sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ((omissis));

Sentite le conclusioni del Procuratore Generale Dott. BAGLIONE Tindari, il quale ha chiesto il rigetto del ricorso e la condanna del ricorrente al pagamento delle spese;

Udito il difensore avv.to MAFFEI Giampaolo, che ha chiesto l'accoglimento dei …

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