Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 10529 del 3 marzo 2017

ECLI:IT:CASS:2017:10529PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, abusando della sua qualifica e della posizione di potere che ne deriva, induce un privato a consegnargli denaro per evitare sanzioni fiscali o accertamenti tributari, commette il reato di induzione indebita previsto dall'art. 319-quater c.p. e non quello di corruzione. Ciò in quanto, a differenza della corruzione, l'induzione indebita presuppone un rapporto di soggezione e di asimmetria tra le parti, con l'abuso della posizione di supremazia del pubblico ufficiale che altera il libero incontro delle volontà, prospettando al privato un grave danno economico. Pertanto, la condotta del pubblico ufficiale che, pur prospettando sanzioni effettivamente previste dalla legge, ne esagera l'ammontare e induce il privato a consegnargli denaro per evitarle, integra il reato di induzione indebita e non quello di corruzione, non ricorrendo in tal caso la necessaria "par condicio contractualis" tra le parti. Ai fini della valutazione della sussistenza dell'attenuante di cui all'art. 323-bis c.p., il giudice deve tenere conto della tenuità delle modalità della condotta induttiva e dell'esiguità del vantaggio patrimoniale ottenuto, nonché della possibile applicazione dell'attenuante di cui all'art. 62, n. 4 c.p. per l'esiguità del profitto. La pena accessoria dell'interdizione temporanea dai pubblici uffici deve essere commisurata alla pena inflitta per il reato più grave posto in continuazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIDELBO Giorgio - Presidente

Dott. GIANESINI Maurizi - rel. Consigliere

Dott. RICCIARELLI Massimo - Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

Dott. D'ARCANGELO Fabrizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 04/04/2016 della CORTE APPELLO di TORINO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 18/01/2017, la relazione svolta dal Consigliere Dr. MAURIZIO GIANESINI;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dr. DELIA CARDIA che ha concluso per annullamento senza rinvio per la pena accessoria e rigetto per il resto;
Avv.ti (OMISSIS) e (OMISSIS), c…

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