Cassazione penale Sez. V sentenza n. 25561 del 17 giugno 2015

ECLI:IT:CASS:2015:25561PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La configurabilità del reato di associazione a delinquere non richiede necessariamente l'esistenza di una stabile organizzazione o di una cassa comune, né l'attribuzione di ruoli rigidamente predeterminati ai membri del sodalizio, essendo sufficiente la dimostrazione di un vincolo associativo finalizzato alla commissione di una pluralità di reati, con l'attribuzione all'indagato di un ruolo di organizzazione dell'attività criminosa sulla base di elementi indiziari puntualmente illustrati nella motivazione del provvedimento cautelare. Ai fini dell'operatività della disciplina delle "contestazioni a catena" di cui all'art. 297, comma 3, c.p.p., è necessario che tra i reati oggetto delle diverse misure cautelari sussista un rapporto di connessione qualificata, non essendo sufficiente la mera omogeneità dei fatti criminosi, dovendo i reati fine essere stati programmati sin dalla costituzione del vincolo associativo; in assenza di tale presupposto, i termini di durata della misura cautelare decorrono dalla data di esecuzione o notifica della prima ordinanza, purché i procedimenti siano pendenti dinanzi alla medesima autorità giudiziaria.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

Dott. MICCOLI Grazia - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso l'ordinanza del 9/2/2015 del Tribunale di Torino;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Luca Pistorelli;

udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. Salzano Francesco, che ha concluso per il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con l'ordinanza impugnata il Tribunale di Torino ha rigettato l'i…

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