Cassazione penale Sez. V sentenza n. 13869 del 12 aprile 2012

ECLI:IT:CASS:2012:13869PEN

Massima

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Il metodo mafioso, che integra l'aggravante di cui all'art. 7 della Legge n. 203 del 1991, si configura quando la condotta dell'imputato, pur non essendo direttamente riconducibile all'apparato organizzativo dell'associazione criminosa, risulta oggettivamente idonea ad esercitare sulla vittima la particolare intimidazione propria delle organizzazioni mafiose, attraverso modalità operative che manifestano l'intento di far valere la caratura criminale dell'agente e di imporre una giustizia sommaria ed inesorabile. Pertanto, l'aggravante può essere ravvisata anche in assenza dell'utilizzo di armi appartenenti all'associazione, qualora la condotta complessiva dell'imputato, dalla rapida individuazione dei responsabili delle molestie alla decisione di ricorrere all'azione armata a fronte della reazione delle vittime, risulti oggettivamente idonea a suscitare nella vittima il timore di subire ulteriori, gravi conseguenze in caso di mancata sottomissione. L'esclusione dell'attenuante della provocazione, inoltre, può essere motivata non solo dal tempo trascorso tra la notizia delle molestie e l'azione delittuosa, ma anche dall'incompatibilità dello stato d'ira con l'intento di affermazione del prestigio criminale dell'imputato e dall'interposizione, in detto periodo, di un contatto diretto tra l'imputato e le vittime, il cui comportamento spavaldo determina una condotta giustificata esclusivamente da scopi freddamente punitivi. Infine, il diniego delle attenuanti generiche e la determinazione della pena possono essere adeguatamente motivati con il richiamo ai precedenti penali dell'imputato, senza necessità di esaminare tutti i parametri di cui all'art. 133 c.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. OLDI Paolo - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo A. - Consigliere

Dott. ZAZA Carl - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

difensore di (OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza della Corte d'Assise d'Appello di Bari in data 8.6.2010;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal ((omissis));

udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con la sentenza imp…

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