Cassazione penale Sez. I sentenza n. 2501 del 21 gennaio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:2501PEN

Massima

Massima ufficiale
Il terzo che vanti un diritto reale di garanzia su un bene sottoposto a confisca ai sensi dell'art. 2-ter L. 31 maggio 1965 n. 575 ha l'onere di provare, nel procedimento di esecuzione avente ad oggetto la confiscabilità del medesimo bene, sia la titolarità del diritto, sulla base di un atto di data certa anteriore al sequestro di cui al citato art. 2-ter, sia la mancanza di collegamento del diritto stesso con l'attività illecita del proposto indiziato di mafia, derivante da condotte di agevolazione o di fiancheggiamento. (La Corte ha chiarito che l'onere probatorio a carico del terzo ha ad oggetto la dimostrazione del suo affidamento incolpevole ingenerato da una situazione di oggettiva apparenza che rende scusabile l'ignoranza o il difetto di diligenza).

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FAZZIOLI Edoardo - Presidente

Dott. SILVESTRI Giovanni - Consigliere

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. BONITO Francesco M. - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) SA. PA. IM. S.P.A.;

2) AGENZIA DEMANIO FILIALE CAMPANIA;

avverso ORDINANZA del 19/02/2008 TRIBUNALE di NAPOLI;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dr. BONITO FRANCESCO MARIA SILVIO;

lette le conclusioni del P.G. Dr. Izzo Gioacchino, che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso.

La Corte:

OSSERVA IN FATTO ED IN DIRITTO

1. L'istituto Bancario Sa. Pa. Im. s.p.a., oggi denominato In. Sa. Pa., in quanto creditore …

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