La razionalizzazione della rete distributiva dei carburanti costituisce un obiettivo perseguito dal legislatore italiano, al fine di tutelare la sicurezza e l'incolumità della circolazione stradale. A tal fine, la normativa statale e provinciale prevede la verifica della compatibilità degli impianti esistenti con la disciplina viabilistica e la sicurezza stradale, disponendo la decadenza dell'autorizzazione e la chiusura degli impianti incompatibili, anche in presenza di una situazione di fatto consolidata nel tempo. L'incompatibilità assoluta di un impianto di distribuzione carburanti sussiste quando anche uno solo degli accessi all'impianto è ubicato a distanza inferiore a cento metri dalla sezione di immissione e/o divergenza di strade a più di una corsia per senso di marcia, a prescindere dalla collocazione dell'impianto all'interno o all'esterno del centro abitato, in quanto l'obiettivo della disciplina è evitare i pericoli alla circolazione derivanti dalla mancanza di apposite corsie di decelerazione e accelerazione. In tali ipotesi, non può trovare tutela il legittimo affidamento del titolare dell'impianto alla continuazione dell'attività, in quanto il personale interesse economico cede di fronte al superiore interesse pubblico alla sicurezza stradale.