Cassazione penale Sez. V sentenza n. 10090 del 12 marzo 2002

ECLI:IT:CASS:2002:10090PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il reato di associazione per delinquere, anche se non connotato dalla finalità mafiosa, sussiste quando vi sia un vincolo associativo tendenzialmente permanente, caratterizzato da una puntuale ripartizione di ruoli tra i partecipi, finalizzato alla commissione di una pluralità di reati, anche se non tutti realizzati, attraverso l'utilizzo di minacce, violenza e danneggiamenti per piegare la volontà di eventuali dissidenti e mantenere il controllo di un determinato settore economico. La responsabilità dei singoli partecipi può essere affermata sulla base di elementi probatori quali le dichiarazioni di collaboratori di giustizia, le intercettazioni telefoniche e ambientali, i danneggiamenti e le estorsioni commessi, nonché le condotte volte a imporre il rispetto di turnazioni e prezzi predeterminati, anche in assenza della prova della commissione di tutti i reati-fine rientranti nel programma criminoso. Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella valutazione della sussistenza delle circostanze attenuanti generiche e nella determinazione della pena, purché la motivazione sia adeguata e logica, con riferimento all'entità dei fatti, al ruolo svolto dall'imputato nell'ambito dell'associazione e alla sua personalità. Il diniego dell'ammissione al rito abbreviato può essere giustificato dall'esigenza di una trattazione unitaria di tutte le posizioni, in ragione della natura collettiva del reato associativo e della peculiarità dei fatti contestati, nonché dalla pendenza di accertamenti istruttori, come la perizia sulle intercettazioni, che potrebbero arricchire il compendio probatorio.

Sentenza completa

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO
In esito ad una complessa attività d'indagine riguardante due distinte espressioni associative, ritenute di stampo mafioso, nei territori di Castelvetrano e Campobello di Mazara, A. R., C. G., L. F., T. S., C. G., C. M. e F. P., assieme ad altri, erano chiamati a rispondere, innanzi al Tribunale di Marsala, dei reati loro rispettivamente ascritti, come meglio specificati in prosieguo.
La prima tranche dell'attività investigativa disposta dalla Procura della Repubblica di Palermo, aveva avuto origine da alcune denunzie sporte da imprenditori operanti nell'attività di estrazione della sabbia nelle cave esistenti in quelle territoriali, i quali lamentavano di essere stati fatti segno di gravi episodi di danneggiamento od incendio, non mancando di fornire agli inquirenti l'indicazione del possibile movente di tali atti intimidatori. La più probabile ragione giustificativa era, infatti, individuata nell'intento manifestato da quei …

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.