Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso l'ordinanza della Regione Campania che disponeva la sospensione temporanea delle attività didattiche in presenza per alcune classi scolastiche durante l'emergenza epidemiologica da COVID-19, ha affermato il seguente principio di diritto: Il provvedimento amministrativo che dispone misure temporanee di sospensione delle attività didattiche in presenza durante uno stato di emergenza sanitaria, al fine di prevenire e contenere la diffusione del contagio, è legittimo in quanto espressione del potere-dovere dell'autorità competente di adottare provvedimenti urgenti e necessari a tutela della salute pubblica, nel rispetto del principio di proporzionalità e del bilanciamento tra il diritto alla salute e il diritto all'istruzione. Tuttavia, una volta cessati gli effetti del provvedimento, il ricorso avverso lo stesso diviene improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse, non potendo l'eventuale annullamento del provvedimento ormai esaurito produrre alcuna utilità concreta per i ricorrenti. In tali casi, qualora i ricorrenti abbiano manifestato l'interesse a far valere profili risarcitori, il giudice amministrativo è tenuto a limitarsi all'accertamento della legittimità o meno del provvedimento impugnato, senza potersi pronunciare sulla domanda risarcitoria, che dovrà essere oggetto di separata valutazione.