Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 21520 del 1 giugno 2007

ECLI:IT:CASS:2007:21520PEN

Massima

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Il comportamento colposo della persona che, pur essendo a conoscenza di condotte criminose altrui, non si adopera per impedirne la realizzazione, può escludere il diritto alla riparazione per l'ingiusta detenzione subita, in quanto tale condotta ha contribuito a causare l'errore dell'autorità giudiziaria nel disporre la privazione della libertà personale. Infatti, la consapevolezza della persona delle direttive impartite dal congiunto in ordine all'estorsione da compiere e delle istruzioni da dare alla vittima, nonché la segnalazione di difficoltà all'attuazione di tali propositi criminosi, configurano un grave quadro indiziario a suo carico, idoneo a far ritenere la sua colpa grave nel determinare l'errore giudiziario che ha condotto all'ingiusta detenzione. Pertanto, il diritto alla riparazione per l'ingiusta detenzione può essere escluso quando la condotta della persona, pur non essendo penalmente rilevante, abbia comunque contribuito in maniera determinante a causare l'errore dell'autorità giudiziaria nell'adozione del provvedimento restrittivo della libertà personale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUSCO ((omissis)) - Presidente

Dott. ZECCA Gaetatino - Consigliere

Dott. IACOPINO Silvana G. - Consigliere

Dott. BRICCHETTI Renato - Consigliere

Dott. PICCIALLI Patrizia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CA. VI. , N. IL (OMESSO);

contro

2) MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE;

avverso ORDINANZA del 28/04/2005 CORTE APPELLO di LECCE;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. IACOPINO SILVANA GIOVANNA;

lette le conclusioni del P.G. Dott. D'ANGELO Giovanni, che ha chiesto il rigetto del ricorso.

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO

In data 28/4/2005 la Corte di Appello di Lecce rigettav…

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