Cassazione penale Sez. V sentenza n. 12215 del 1 aprile 2022

ECLI:IT:CASS:2022:12215PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La continuazione tra il reato associativo e i reati-fine non è configurabile quando questi ultimi, pur potendo astrattamente rientrare nell'ambito delle attività del sodalizio criminoso, sono legati a circostanze ed eventi contingenti e occasionali, non essendo stati programmati ab origine. Infatti, per riconoscere la continuazione, è necessario che al momento dell'adesione al sodalizio l'imputato si fosse prefigurato non solo di favorire la latitanza di un congiunto, ma anche che questi sarebbe stato destinatario di un ordine di esecuzione e avrebbe deciso di sottrarsi ad esso. La Corte di cassazione ha affermato che tale principio risponde alla giurisprudenza consolidata, secondo cui non è configurabile la continuazione tra il reato associativo e i reati-fine non programmabili ab origine perché legati a circostanze ed eventi contingenti e occasionali, pur potendo astrattamente rientrare nell'ambito delle attività del sodalizio criminoso. Pertanto, la Corte di appello, nel caso di specie, ha correttamente escluso la continuazione tra il reato associativo e i reati di procurata inosservanza di pena, in quanto questi ultimi, pur essendo astrattamente riconducibili all'attività del sodalizio, erano legati a circostanze e eventi contingenti e occasionali, non essendo stati programmati ab origine al momento dell'adesione dell'imputato all'associazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott. BORRELLI Paola - rel. Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matilde - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 11/05/2021 della CORTE APPELLO di REGGIO CALABRIA;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. PAOLA BORRELLI;
lette le conclusioni del Procuratore Generale Dott. SIMONE PERELLI, che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. L'ordinanza impugnata e' stata pronunziata l'11 maggio 2021 dalla Corte di appello di Reggio Calabria, che - quale Giudice del rinvio dopo annullamento della prima …

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