Il divieto di accesso ai luoghi dove si svolgono manifestazioni sportive (c.d. DASPO) è efficace e vincolante per il destinatario a decorrere dalla prima manifestazione successiva alla notifica del provvedimento questorile, a prescindere dalla convalida del giudice per le indagini preliminari. L'interessato è tutelato nel suo diritto di difesa dalla piena conoscenza del provvedimento, potendo opporsi sia in sede amministrativa che giudiziale, senza che il questore sia tenuto a specificare i singoli incontri o a dare preventiva comunicazione degli orari di presentazione, non essendo tali obblighi previsti dalla legge. La mancata attivazione da parte del destinatario delle facoltà di difesa previste dalla legge non consente di eccepire l'inefficacia della misura per carenze procedurali. La sentenza di condanna per la violazione del DASPO può essere confermata in sede di legittimità, ove la motivazione della Corte territoriale risulti logica e razionale nel respingere le specifiche doglianze dell'imputato.