Cassazione penale Sez. V sentenza n. 31613 del 21 luglio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:31613PEN

Massima

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Il reato di ingiuria, previsto dall'art. 594 c.p., non è più considerato tale a seguito della novella normativa introdotta con il D.L. n. 7 del 2016, mentre i reati di minaccia di cui all'art. 612 c.p., commessi in epoca antecedente, sono estinti per intervenuta prescrizione. Tuttavia, le statuizioni civili contenute nella sentenza impugnata sono confermate, in quanto adeguatamente motivate sulla base delle risultanze dibattimentali convergenti a carico degli imputati, nonostante le deduzioni difensive ritenute inconsistenti dal giudice di appello. La Corte di Cassazione, pertanto, annulla senza rinvio la sentenza impugnata limitatamente alle imputazioni penali, essendo il fatto non più previsto dalla legge come reato per l'ingiuria e i reati di minaccia estinti per prescrizione, confermando invece le statuizioni civili.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvan - rel. Consigliere

Dott. BRUNO ((omissis)) - Consigliere

Dott. PEZZULLO Rosa - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 06/05/2015 del TRIBUNALE di CALTAGIRONE;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udito in PUBBLICA UDIENZA del 29/03/2016, la relazione svolta dal Consigliere Dott. SILVANA DE BERARDINIS;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. GIOVANNI DI LEO che ha concluso per l'annullamento senza rinvio per prescrizione;
Udito il difensore Avv. (OM…

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