Il termine per l'impugnazione della sentenza del giudice di pace decorre dalla notifica dell'avviso di deposito della sentenza, ai sensi dell'art. 548 c.p.p., comma 2, e non dalla scadenza del termine di 15 giorni entro cui il giudice di pace deve depositare la motivazione ai sensi dell'art. 32 del d.lgs. n. 274 del 2000. Infatti, la previsione di cui all'art. 32 del d.lgs. n. 274 del 2000 ha carattere derogatorio rispetto all'art. 544 c.p.p., comma 3, e non può trovare applicazione l'art. 2 del medesimo d.lgs. che prevede l'estensione delle norme del codice di rito nei procedimenti innanzi al giudice di pace, a meno che non sia diversamente stabilito. Pertanto, il giudice di pace non può autoassegnarsi un termine diverso e maggiore di 15 giorni per il deposito della motivazione, essendo tale termine tassativamente previsto dalla legge. Ne consegue che il termine per impugnare decorre, per le parti presenti, dal quindicesimo giorno successivo all'emissione della sentenza, mentre per le parti non presenti e, comunque, nel caso di deposito della sentenza oltre il quindicesimo giorno, dall'epoca della notificazione dell'avviso di deposito ex art. 548 c.p.p. Il mancato avviso di deposito della sentenza non fa decorrere il termine per la proposizione dell'impugnazione, che resta, pertanto, tempestiva.