Il provvedimento di demolizione di opere edilizie realizzate in assenza di titolo abilitativo o in totale difformità dallo stesso è legittimo quando l'intervento realizzato comporta la creazione di un organismo edilizio in tutto o in parte diverso dal precedente, con modifiche della volumetria complessiva, in violazione delle prescrizioni urbanistiche ed edilizie vigenti. In tali casi, l'ordine di demolizione può essere legittimamente adottato ai sensi dell'art. 33 del d.P.R. n. 380 del 2001, senza necessità di previa comunicazione di avvio del procedimento, trattandosi di un provvedimento vincolato e doveroso a fronte dell'accertamento dell'abuso edilizio. Il diniego del permesso di costruire in sanatoria è parimenti legittimo quando l'intervento realizzato risulti non conforme alla disciplina urbanistica ed edilizia vigente al momento della presentazione della domanda, ai sensi dell'art. 14 della l.r. Sicilia n. 16 del 2016. La circostanza che la demolizione possa compromettere anche la parte regolarmente assentita non è idonea a inficiare la legittimità dell'ordine di demolizione, in assenza di elementi probatori che dimostrino tale effetto. Inoltre, il mancato rispetto dei limiti di altezza previsti dal regolamento edilizio comunale integra una modifica sostanziale dell'edificio, tale da determinare un aumento di volume e un cambio di destinazione d'uso, non riconducibile alla fattispecie di "parziale difformità" disciplinata dagli artt. 12 e 13 della l.r. Sicilia n. 16 del 2016.