Cassazione penale Sez. II sentenza n. 14515 del 17 aprile 2012

ECLI:IT:CASS:2012:14515PEN

Massima

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Il giudice, nel valutare la sussistenza delle esigenze cautelari per l'applicazione di una misura cautelare personale, deve accertare in concreto il pericolo di reiterazione del reato, non potendosi basare su una mera valutazione astratta della pericolosità sociale dell'indagato. Ciò anche in presenza di gravi indizi di colpevolezza e della gravità dei reati contestati, dovendosi comunque tenere conto di elementi quali la non recente commissione dei fatti, l'incensuratezza dell'indagato e l'attenuazione delle esigenze cautelari. Il giudice deve pertanto effettuare una valutazione complessiva e ponderata di tutti i fattori rilevanti, senza limitarsi a considerazioni di carattere generale sulla personalità dell'indagato o sulla tipologia dei reati, ma verificando in concreto la sussistenza del pericolo di reiterazione del reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - rel. Consigliere

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. D'ARRIGO Cosimo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PMT PRESSO TRIBUNALE DI MILANO;

nei confronti di:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS) C/;

avverso l'ordinanza n. 1743/2011 TRIB. LIBERTA' di MILANO, del 28/10/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ENZO IANNELLI;

Letti gli atti, la sentenza impugnata, i ricorsi;

Udito il Sostituto Procuratore Generale, ((omissis)) per l'inammissibilita' di entrambi i ricorsi;

Udita la relazione del cons. ((omissis));

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