L'interruzione della prescrizione di cui all'articolo 160 del codice penale comporta l'allungamento del termine massimo di prescrizione fino a sette anni e sei mesi, termine che non era ancora decorso alla data della sentenza di appello impugnata. L'inammissibilità del ricorso per cassazione, che non consente il formarsi di un valido rapporto di impugnazione, preclude la possibilità di rilevare e dichiarare la prescrizione del reato maturata successivamente alla sentenza impugnata. La questione relativa alla procedibilità dell'azione penale, se non eccepita nei motivi di appello, è inammissibile ai sensi dell'articolo 606, comma 3, del codice di procedura penale. Inoltre, tale questione appare comunque manifestamente infondata, in quanto dalla lettura del ricorso emerge che la persona offesa ha presentato la querela quando ha avuto notizia certa del fatto, avendo preso cognizione di tutti gli elementi necessari per proporre l'istanza di punizione. Infine, i motivi di ricorso attinenti a valutazioni di merito sono insindacabili nel giudizio di legittimità, quando il metodo di valutazione delle prove sia conforme ai principi giurisprudenziali e l'argomentare scevro da vizi logici.