Cassazione penale Sez. V sentenza n. 19463 del 21 maggio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:19463PEN

Massima

Massima ufficiale
Integra il reato di accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico (art. 615 ter c.p.) il pubblico ufficiale che, pur avendo titolo e formale legittimazione per accedere al sistema, vi si introduca su altrui istigazione criminosa nel contesto di un accordo di corruzione propria; in tal caso l'accesso del pubblico ufficiale - che, in seno ad un reato plurisoggettivo finalizzato alla commissione di atti contrari ai doveri d'ufficio (art. 319 c.p., diventi la "longa manus" del promotore del disegno delittuoso - è in sé 'abusivo' e integrativo della fattispecie incriminatrice di cui all'art. 615 ter c.p., in quanto effettuato al di fuori dei compiti d'ufficio e preordinato all'adempimento dell'illecito accordo con il terzo, indipendentemente dalla permanenza nel sistema contro la volontà di chi ha il diritto di escluderlo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMBROSINI Giangiulio - Presidente

Dott. ROTELLA Mario - Consigliere

Dott. SANDRELLI Giangiacom - Consigliere

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

JO. De. , nato l'(OMESSO);

avverso la Sentenza della Corte d'Appello di Torino del 20.3.2009;

sentita la Relazione svolta dal Cons. Dr. Gian Giacomo Sandrelli;

Sono presenti per il ricorrente l'Avv. Foti Antonio e Perga Wilmer del Foro di Torino;

Sentite le requisitorie del Procuratore Generale (nella persona del Cons. Dr. Antonio Mura) che ha chiesto rigettarsi il ricorso;

I difensori si richiamano ai motivi di ricorso chiedendone l…

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