Cassazione penale Sez. II sentenza n. 9613 del 6 marzo 2024

ECLI:IT:CASS:2024:9613PEN

Massima

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Il possesso ingiustificato di strumenti atti allo scasso da parte di soggetti con precedenti per reati contro il patrimonio, intercettati a bordo di un'autovettura presa a noleggio in una zona dove si erano verificati furti, integra la contravvenzione di cui all'art. 707 c.p. a prescindere dalla consapevolezza di accompagnarsi a persona già condannata per tali delitti, essendo sufficiente l'accertamento della disponibilità e dell'immediata utilizzabilità degli arnesi da parte di ciascuno degli occupanti il veicolo. Il diniego delle circostanze attenuanti generiche può essere motivato anche sulla base della sola mancanza di elementi suscettibili di positiva valutazione, senza che ciò comporti una penalizzazione della scelta dell'imputato di non partecipare al processo. Ai fini dell'esclusione della punibilità per particolare tenuità del fatto ex art. 131-bis c.p., il giudizio sulla tenuità dell'offesa deve essere effettuato con riferimento ai criteri di cui all'art. 133, comma 1, c.p., senza che sia necessaria la disamina di tutti gli elementi di valutazione previsti, essendo sufficiente l'indicazione di quelli ritenuti rilevanti. La valutazione della sussistenza dei presupposti per l'adozione di una pena pecuniaria in sostituzione di una detentiva, pur essendo legata ai medesimi criteri previsti dall'art. 133 c.p. per la determinazione della pena, non implica necessariamente l'esame di tutti i parametri contemplati nella predetta norma, rientrando tale valutazione nel potere discrezionale del giudice.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RAGO Geppino - Presidente

Dott. ((omissis)) - Relatore

Dott. D'AURIA Donato - Consigliere

Dott. PERROTTI Massimo - Consigliere

Dott. ARIOLLI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto nell'interesse di
St.An., nato a C il (Omissis)
contro la sentenza del Tribunale di Enna del 24 maggio 2023;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis));
letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilità del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 24 maggio 2023 il Tribunale di Enna ha dichiarato St.An. responsabile della contravvenzione di cui all'art. 707 cod. pen. e, con le circostanze …

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