La destinazione di un'area a "verde pubblico - verde urbano" nel piano regolatore generale costituisce espressione della potestà conformativa del pianificatore, avente validità a tempo indeterminato, e non un vincolo di natura espropriativa. Pertanto, tale destinazione non comporta automaticamente l'ablazione del suolo né l'obbligo per l'amministrazione comunale di procedere alla ritipizzazione urbanistica, in quanto ammette la realizzazione anche da parte dei privati di attrezzature destinate all'uso pubblico, senza determinare uno svuotamento incisivo del contenuto del diritto di proprietà. Il proprietario può comunque realizzare opere e strutture intese all'effettivo godimento del verde, previa approvazione di un piano particolareggiato o di un progetto planovolumetrico, nel rispetto delle prescrizioni urbanistiche. La competenza per l'adozione di provvedimenti singoli, aventi ad oggetto la regolamentazione di un suolo del privato dal punto di vista urbanistico, spetta al dirigente comunale, in base all'art. 107 del d.lgs. 267/2000, mentre il Consiglio comunale è titolare della competenza in materia di atti di pianificazione ai sensi dell'art. 42 del T.U.E.L.