Il giudice amministrativo, nell'esercizio della funzione di tutela dell'interesse pubblico e di garanzia del rispetto del principio di legalità, è tenuto a ordinare all'amministrazione pubblica l'esecuzione di una propria precedente sentenza passata in giudicato, anche mediante la nomina di un commissario ad acta, qualora l'amministrazione persista nell'inottemperanza al giudicato. Tale obbligo di esecuzione del giudicato amministrativo costituisce un principio fondamentale dell'ordinamento, volto ad assicurare l'effettività della tutela giurisdizionale e la supremazia della legge, impedendo che l'inerzia o il rifiuto dell'amministrazione possano vanificare l'accertamento giurisdizionale del diritto. L'inottemperanza all'ordine di esecuzione del giudicato da parte dell'amministrazione è pertanto sanzionata con la nomina di un commissario ad acta, al fine di garantire il rispetto della sentenza e l'attuazione del diritto riconosciuto al ricorrente. Il giudice amministrativo, nel valutare la sussistenza dei presupposti per l'esecuzione del giudicato, deve tenere conto della natura e della portata del provvedimento da eseguire, nonché dell'eventuale sopravvenienza di fatti o circostanze che possano incidere sulla possibilità o sulle modalità di esecuzione, al fine di assicurare il giusto contemperamento tra l'interesse pubblico e la tutela del diritto del privato.