Cassazione penale Sez. III sentenza n. 28453 del 2 luglio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:28453PEN

Massima

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Il reato associativo finalizzato alla commissione di reati fiscali, caratterizzato da una stabile e continuativa partecipazione dell'indagato, che ricopre il ruolo di amministratore occulto di società riconducibili al sodalizio, con il compito di reclutare prestanome, impartire direttive contabili finalizzate a realizzare meccanismi fraudolenti di evasione fiscale, gestire i rapporti con il consulente contabile e con gli istituti bancari, integra gravi indizi di colpevolezza per il reato di associazione a delinquere, anche in concorso con i reati-scopo di natura tributaria, come l'emissione di fatture per operazioni inesistenti, la dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti e l'omesso versamento di ritenute dovute o certificate. Tali condotte, caratterizzate dalla sistematica reiterazione nel tempo, dalla divisione di ruoli tra i partecipi e dalla loro consapevole adesione al programma criminoso, delineano un quadro indiziario grave e preciso, tale da giustificare l'applicazione di una misura cautelare personale, anche in assenza di riscontri circa il tenore di vita dell'indagato, atteso che il controllo di legittimità sulla motivazione del provvedimento cautelare non può risolversi in una diversa valutazione degli elementi di fatto posti a fondamento della decisione. Inoltre, la competenza territoriale del giudice che ha emesso il provvedimento cautelare è determinata dal luogo in cui l'associazione operava stabilmente e in cui venivano consumati i reati-fine, senza che assuma rilievo la sede legale di una delle società coinvolte, in applicazione della disciplina speciale prevista per i reati tributari.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TERESI Alfredo - Presidente

Dott. SAVINO ((omissis)) - Consigliere

Dott. GRAZIOSI Chiara - Consigliere

Dott. ANDREAZZA Gastone - Consigliere

Dott. ANDRONIO A. M. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato il (OMISSIS);

avverso l'ordinanza del Tribunale di Catanzaro del 18 luglio 2013;

visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere Alessandro M. Andronio;

udito il pubblico ministero, in persona del sostituto procuratore generale ROMANO Giulio, che ha concluso per il rigetto del ricorso;

udito il difensore, avv. (OMISSIS).

RITENUTO IN FATTO

1. - Con ordinanza del 18 luglio…

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